2017_8_Rivista OPAM_Novembre-Dicembre 2017

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Foto Nathan Rice


Editoriale

Natale: la forza della fragilità

di Don Jess Marquiña Marano

arissimi, celebrare il tempo forte dell’Avvento e del Mistero del VERBO INCARNATO è celebrare la verità dell’uomo. La verità dell’uomo è il suo essere l’unica creatura a immagine e somiglianza del proprio Creatore. Ne sia consapevole o meno, grazie a questa sua peculiarità, l’umana creatura è anch’essa parola portatrice di una singolare e privilegiata “bontà e bellezza”, “dignità e potenza”. A motivo della sua intelligenza e libertà e avendo a disposizione le tante ricchezze di cui è circondato, l'uomo ha ragione di ritenersi superiore a tutto l'universo delle cose, dello spazio e del tempo. È ancora verità dell’uomo che egli ha fatto tanti progressi nelle scienze, nella tecnologia e nelle discipline liberali, grazie all'esercizio appassionato dell'ingegno lungo i secoli e fino all'epoca nostra. Nonostante tutto ciò l’uomo ha sempre fame e sete e quando cerca sinceramente in sé, trova una verità più profonda e alta di ciò che possiede e sperimenta, trova il VERBO INCARNATO. Quanto conosciamo della nostra sublime vocazione? Quanto siamo consapevoli della profonda miseria in cui è capace di sprofondare la condizione umana ma al contempo della Misericordia che si incarna? Il VERBO INCARNATO è la misericordia, che è presente a liberare l'uomo e a dargli forza, rinnovandolo nell'intimo e scacciando fuori « il principe di questo mondo » (Gv12,31), che lo teneva schiavo del peccato. Egli fa riscoprire nell'intimo della coscienza di ogni uomo che vi è una legge che non è lui a darsi, ma alla quale invece deve obbedire; che soltanto Dio dà risposta ai più profondi desideri del cuore umano, che mai può essere pienamente saziato dagli elementi terreni; che ogni esperienza autentica di verità e di bellezza cerca per se stessa la sua espansione, e ogni persona che viva una profonda liberazione acquisisce maggiore sensibilità davanti alle necessità degli altri. Il Verbo Incarnato si è fatto un altro sé. Il Verbo ha assunto l’umanità perché essa stessa diventi Via e Meta. Egli un giorno ci dirà: ero nel dubbio e mi hai consigliato; ero indigente e mi hai assistito; ero ignorante e mi hai istruito. Riconoscere sé stessi negli altri e riconoscere il Verbo che è in

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Editoriale

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ogni uomo: questa è la radice profonda della reciprocità, da sempre elemento caratteristico dell’azione dell’OPAM. Non si tratta solo di soccorrere i nostri fratelli nei loro bisogni fondamentali, come quello di istruzione che è al centro dell’attenzione della nostra Opera. L’annuncio del Natale è che condividiamo tutti la medesima natura, abbiamo i medesimi bisogni di ascolto, di attenzione, di cura di cui ha bisogno un bambino appena nato, paradossale segno incarnato della divinità, uscito dal grembo di una Vergine-madre. In questo orizzonte è il debole, il fragile, il neonato che salva tutti noi. Nello stesso modo è il rapporto vitale con gli uomini, le donne e i bambini che assistiamo che ci libera, ci riaccosta alla nostra natura più profonda, alla nostra Verità. Essa è rivelata nelle testimonianze che riceviamo e pubblichiamo, nelle foto, nelle notizie anche frammentarie che riceviamo attraverso canali improbabili come le “letterine” dei gruppi di adottati. Per questo il dono gratuito che ci permette di sostenere progetti ed adozioni è solo il contesto di questa azione di grazia, al centro della quale c’è la relazione Trinitaria: è lei che ci salva.

foto orientalizing

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Testimonianza adozioni

Repubblica Centrafricana

Buon Natale dalle famiglie Kizito di Berberati

Carissimi Benefattori dell’OPAM e AMICI dei KIZITO di Berberati in Repubblica Centrafricana, Vi raggiungo con tanta gioia in cuore per dirvi che il progetto «Kizito», in questo Paese ancora dilaniato dalla guerra, va avanti nonostante tantissime difficoltà e dolori. I primi Kizito incontrati nel 2002 sono diventati grandi: 2 hanno già finito gli Studi Universitari, 8 attualmente frequentano diverse Facoltà. Davvero dalla strada…all’Università…..! Una bella soddisfazione dovuta in gran parte proprio a voi amici dell’OPAM: la regolarità dei versamenti ricevuti ci ha permesso di accompagnare questi giovani negli studi. Loro stessi «non credono» di essere arrivati a questo punto e vi sono infinitamente grati. Altri 250 ragazzi/e che non riuscivano negli studi si sono orientati al lavoro in campo agricolo e nell’artigianato. 12 sono già dei «papà», giovani coppie con uno/due bébés! In quest’anno scolastico 40 bambini, tolti dalla strada e accolti nelle famiglie Kizito, frequentano le scuole elementari; gli iscritti al Liceo sono 30. Inoltre la scorsa settimana abbiamo potuto iscrivere nella Scuola Statale 30 bambini che erano stati arruolati nelle Bande Armate e poi rilasciati: hanno subìto molta violenza, non hanno mai messo piede in una scuola, non hanno neppure il Certificato di nascita. Qui bisogna pagare per avere gli Atti di nascita (28 euro!) e tanti genitori trascurano di registrare i propri figli e poi… è vero che a Berberati quando sono arrivati i Seleka tutto é stato distrutto e bruciato e anche chi era registrato regolarmente ora non lo è più… Si sta cercando di ricostituire tutti i Documenti. Tutto da fare a mano visto che non hanno computer e neppure corrente elettrica! Siamo vicini al NATALE: la festa della NASCITA, la festa della VITA più forte della disperazione e della morte. Questo Natale, carissimi Amici, sia per tutti voi un NUOVO ATTO DI NASCITA: L’augurio più caro di ri-nascita nel CUORE, nella VITA, nella SPERANZA: BUON NATALE! Un grande abbraccio Suor Elvira Tutolo e fraternità Kizito

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Buon Natale dai bambini di Bangui

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Cari amici dell’OPAM i miei saluti sinceri a tutti in Cristo Gesù. Vi scrivo per darvi notizie dei bambini vulnerabili che voi aiutate a Bangui. A settembre tutti hanno ripreso il cammino scolastico. Durante le vacanze sono stati ospiti in colonia con le suore della nostra comunità. Abbiamo organizzato attività per loro: corsi di igiene, catechesi e sopratutto diversi giochi che hanno permesso loro di divertirsi e hanno contribuito alla loro crescita. Inoltre si sono divertiti tantissimo durante un’uscita a Bimbo, un villaggio fuori Bangui, aiutandoci a mettere a dimora le talee di manioca su un terreno che noi suore abbiamo in concessione. Con l’aiuto da voi ricevuto abbiamo pagato le iscrizioni e le rette scolastiche, acquistato un kit di materiale scolastico per


Testimonianza adozioni ogni bambino (10 quaderni, 5 penne blu, nere e rosse ed un righello). Desideriamo inoltre assicurarvi che cerchiamo di seguire al meglio questi ragazzi collaborando attivamente con i responsabili delle scuole che frequentano affinché ricevano un’istruzione ed un’educazione di qualità. Per terminare, vi preghiamo, a nome della comunità delle suore di San Giuseppe e a nome dei bambini che voi aiutate, di ricevere attraverso questa lettera la nostra profonda gratitudine per il grande gesto di carità e di generosità che voi manifestate nei loro confronti. Possa l’unico Dio ricompensarvi secondo il Suo cuore. Vi assicuriamo le nostre preghiere e vi auguriamo buone feste di Natale e nuovo Anno 2018. Con rispetto e riconoscenza, Suor Annie TAMBWE Responsabile della comunità

Traduzione della lettera dei bambini

Buongiorno, cari Padrini dell’OPAM, noi bambini di Bangui abbiamo trascorso bene le vacanze. Ora, per merito del vostro sostegno, abbiamo iniziato il nuovo anno scolastico 2017-2018: grazie. Noi preghiamo ogni giorno per voi. Noi domandiamo a Dio di concedervi lunga vita e di proteggervi affinché possiate continuare ad aiutare tanti bambini nel mondo intero. Cari Padrini dell’OPAM, noi vi vogliamo tanto bene e vi auguriamo fin d’ora Buone Feste di Natale 2017 e Buon Anno 2018. A nome di tutti i bambini di Bangui, noi vi diciamo ancora una volta GRAZIE!

Carissimi “genitori” Pace e Bene. Eccomi a darvi qualche notizia dei ragazzi da voi sostenuti. Quest’anno sono 130 così suddivisi: 50 a Barentu, 40 a Bambilna e 40 ad Eden. Tutti studiano bene e con profitto nonostante le condizioni di vita nel paese siano sempre più difficili. Nell’avvicinarsi delle Solennità del S. Natale e del Nuovo Anno 2018, vogliamo farvi pervenire i nostri filiali e grati auguri di un BUON NATALE e SERENO e FELICE ANNO NUOVO, sperando che sia foriero di Pace, Serenità e Fratellanza. E’ il minimo che possiamo fare, per dimostrare il nostro affetto, riconoscenza e gratitudine perché sappiamo che voi, cari “genitori”, ci volete tanto bene e pensate sempre al nostro andamento scolastico, familiare e sociale, considerandoci niente meno che membri della vostra famiglia. Certamente non ce lo meritiamo, ma sappiamo che voi ci volete bene, nonostante la distanza e che le notizie che riusciamo a darvi non siano frequenti. Ma sappiamo che le attendete con ansia per partecipare alla nostra gioia e ai nostri problemi personali familiari e sociali. Perciò approfittiamo di questa occasione per farvi giungere con gioia, in questa festa della famiglia per eccellenza, il nostro filiale e grato augurio di BUON NATALE e FELICE ANNO NUOVO 2018. Che il Natale del Signore possa portare nelle vostre case armonia, pace e serenità Siete sempre nei nostri pensieri. Tantissimi auguri da chi vi è riconoscente, vi vuole tanto bene e vi pensa sempre. Con profonda gratitudine e stima, P. Gabriele e i vostri adottati

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Eritrea

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Progetto 2140

Banchi per i piccoli Adivasi

India

Luogo: Lowadih-Mariamtoli Scuola: primaria Tipologia: arredi scolastici Beneficiari diretti: 160 bambini Partner locale: arcidiocesi di Ranchi

Contributo richiesto: € 5.592

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Per sostenere questo progetto seguite le indicazioni nella retro copertina su come fare una donazione. Se il progetto scelto è già stato finanziato la vostra offerta sarà attribuita ad un altro non ancora coperto.

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ContEsto. Ranchi, capitale dello stato dello Jharkhand nel nord-est dell’India, uno dei più poveri del Paese, è una città di un milione di persone, in rapida espansione. Il 28% della sua popolazione è costituito da aborigeni indiani genericamente chiamati Adivasi (=abitanti originari). Gli Adivasi, che nei tempi passati popolavano territori ricchi di risorse naturali, sono stati costretti ad andarsene dall’avanzare del processo di industrializzazione che di quelle risorse è a caccia: privati delle loro terre e foreste, delle fonti di sussistenza, sono migrati nei centri urbani in cerca di lavoro ma vi hanno trovato miseria ed esclusione sociale. Considerati “primitivi” continuano a essere oggetto di pregiudizi nella società indiana e sono al punto più basso di quasi ogni indicatore socioeconomico. Vivono di un’agricoltura di sussistenza (riso e legumi) dipendente dall’andamento stagionale delle piogge. Tanti bambini non vanno a scuola per aiutare la famiglia e trovano occupazione come le “piccole domestiche”, bambine di 10-12 anni a servizio nelle case dei ricchi che sono di fatto delle piccole schiave, o i “rag-pickers”, bambini che raccolgono immondizia. Così cresce il numero dei ragazzi di strada, bambini lavoratori, analfabeti, esposti ai pericoli delle droghe, dell’alcoolismo, malnutriti e con problemi di salute perché ignari anche delle più elementari norme igieniche. PRogEtto. Nel 2006 le Suore Marianiste aprivano una loro missione a Ranchi con l’obiettivo della formazione e dell’evangelizzazione legata alla promozione sociale, avviando programmi rivolti specialmente ai bambini e alle donne Adivasi. In una recente visita all’OPAM le suore ci hanno parlato di quella realtà e delle loro difficoltà ad operare nel territorio dell’arcidiocesi, chiedendo il sostegno degli amici dell’OPAM ai loro progetti. Ci scrive ora suor Celina Mini Chittilappilly: “Nel 2013, a Lowadih-Mariamtoli, una zona periferica di Ranchi, con l’aiuto di due associazioni italiane abbiamo aperto il “Rebecca Kindergarten”, scuola materna e spazio ludico per accogliere bambini dai 3 ai 5 anni, figli di giovani madri Adivasi che frequentano il nostro Centro di formazione professionale dove le mamme seguono corsi per apprendere un mestiere (sartoria, artigianato), e seguono corsi di inglese e di informatica. La nostra scuola materna ha oggi 47 bambini ed è diventata un punto di riferimento per le comunità tribali anche di villaggi lontani poiché abbiamo una piccola foresteria per ospitare i bambini. Ma essa non basta più, gli stessi genitori ci sollecitano ad avviare una scuola primaria e secondaria, dove i loro figli possano continuare negli studi. Le scuole cittadine li respingono, sono sovraffollate e danno priorità ai bambini delle proprie materne. Così, la nostra scuola, l’unica nell’area sicura e accessibile ai poveri, rischia di chiudere se non riusciamo a soddisfare le richieste urgenti dei genitori. Per questo abbiamo già avviato un progetto che, utilizzando un edificio scolastico esistente e con l’aggiunta di un secondo piano con 9 nuove aule, ci porterà nel tempo ad avere classi per l’intero ciclo scolastico, dalla materna alla secondaria, laboratori, servizi igienici, locali per gli insegnanti. La “Marianist School”, che comprenderà anche l’attuale “Rebecca Kindergarten”, avrà aule capienti fino a 500 studenti, senza distinzione di religione o classe sociale, in maggioranza Adivasi. Molti locali dell’edificio sono stati già riadattati e dobbiamo arredare 4 aule per iniziare le attività con il nuovo anno scolastico, per cui chiediamo alla generosità dei benefattori dell’OPAM di aiutarci con un contributo di 5.592 € per acquistare 20 banchi doppi, lavagna, cattedra e sedia, scaffali per ognuna delle aule. Con il vostro aiuto i nostri piccoli potranno continuare a coltivare la speranza e il sogno di una vita e di un futuro migliori. Grazie.”


Progetto 2141

Rep. Dem. del Congo

Macchine da cucire all’Istituto Bosembo

Luogo: Ekama Scuola: formazione professionale Tipologia: attrezzature scolastiche Beneficiari diretti: 176 giovani Partner locale: diocesi di Lolo

Contributo richiesto: € 5.800

Per sostenere questo progetto seguite le indicazioni nella retro copertina su come fare una donazione. Se il progetto scelto è già stato finanziato la vostra offerta sarà attribuita ad un altro non ancora coperto.

PRogEtto. Ci scrive Mons. Nadonye: “Nel territorio della parrocchia St. Therese di Ekama, a 65 km da Lolo, sorge l’istituto Bosembo, una scuola secondaria che oltre alle sezioni di Biochimica e Sociologia, ha avviato corsi quinquennali di formazione professionale in sartoria. La scelta di avviare questo indirizzo è stata fatta per favorire l’accesso scolastico anche delle ragazze e arginare così il fenomeno dei matrimoni precoci, che a causa della mancanza di prospettive occupazionali e delle tradizioni culturali, in questa zona è molto diffuso. Il corso sta acquistando sempre più importanza nel territorio. Grazie alle sessioni di formazione e informazione sull’importanza dell’istruzione che la diocesi continua a organizzare per le famiglie, oggi su un totale di 176 iscritti 70 sono ragazze. Nell’attesa della realizzazione di un istituto tecnico femminile, la sezione Sartoria dell’Istituto Bosembo riesce a tenere occupate le giovani e soprattutto dare loro una prospettiva di lavoro. Ma abbiamo poche macchine da cucine e abbiamo necessità di garantire più posti per apprendere. Per questo ci rivolgiamo agli amici dell’OPAM per un contributo di 5.800 € necessario per acquistare 43 macchine da cucire, di cui 3 elettriche. Per le ragazze di questa zona povera e remota potrà esserci così la speranza concreta di un futuro migliore. Insieme con loro e le loro famiglie vi ringraziamo in anticipo per il vostro prezioso aiuto.”

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ContEsto. La diocesi di Lolo è una delle 7 diocesi della Provincia Ecclesiastica di Mbandaka nella Provincia dell’Equateur. Si estende su un territorio di 10.000 kmq in una zona rurale che, anche per il suo isolamento geografico, vive un drammatico sottosviluppo. La sua popolazione, che attualmente conta 212.000 abitanti, è in continua crescita per l’afflusso di profughi da altre zone del Paese, rendendo ancora più difficili le condizioni già precarie in cui la gente vive. L’economia è esclusivamente di sussistenza, legata all’agricoltura e alla pesca fluviale, essendo difficoltosa la commercializzazione e lo stoccaggio dei prodotti. La maggior parte della popolazione si colloca nella fascia di età 20-35 anni. A causa della povertà l’istruzione è un diritto per pochi e l’analfabetismo è ancora molto elevato soprattutto fra le donne. Per la povertà e i matrimoni precoci solo il 40% delle bambine completa la scuola primaria e il 20% delle ragazze quella secondaria. Miseria, superstizione, mancanza di infrastrutture rendono urgente un piano educativo che preveda di investire in formazione in questi territori e l’OPAM ha iniziato a farsene carico sia ristrutturando e attrezzando alcune delle scuole esistenti, sia sostenendo la formazione degli infermieri per migliorare la qualità di salute e di vita della gente, grazie al rapporto di amicizia e collaborazione con il Vescovo di Lolo Mons. Jean-Bertin nadonye ndongo.

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Progetto 2142

Madagascar

150 banchi per le scuole di Soavina

Luogo: distretto scolastico di Soavina Scuola: primaria Tipologia: arredi scolastici Beneficiari diretti: 553 bambini Partner locale: diocesi di Antsirabe Contributo richiesto: € 5.000

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ContEsto. Lo scorso anno, come i nostri amici ricorderanno, l’OPAM contribuì alla costruzione di due aule della nuova scuola primaria del villaggio di Ambohitrimanjaka, nel distretto scolastico di soavina nella diocesi di Antsirabe in Madagascar. Situato a 40 km a ovest di Antsirabe, il distretto comprende 19 piccoli villaggi sparsi nella boscaglia, spesso isolati per lo stato precario delle strade, di fatto piste in terra battuta che rendono assai difficili i collegamenti specialmente nella stagione delle piogge che le trasformano in fiumi di fango. Ambohitrimanjaka è uno di questi villaggi. Vi risiedono circa 28.000 abitanti, contadini che praticano un’agricoltura di sussistenza con mezzi tradizionali con cui riescono a stento a mantenere le famiglie; la maggior parte di essi vivono in grande povertà e sono analfabeti. Nonostante l’istruzione primaria sia obbligatoria le scuole nella zona sono poche, così, seguendo la sua missione di formazione dei giovani e di promozione dello sviluppo sociale, la diocesi aveva avviato diverse scuole , tra le quali la scuola primaria di Ambohitrimanjaka, fondata nel 1975. La scuola, priva di contributi statali, è sulle spalle delle famiglie per quanto riguarda le tasse e il materiale scolastico e della comunità parrocchiale che provvede allo stipendio dei 3 insegnanti. I 110 bambini, che frequentavano i cinque anni dei corsi, erano distribuiti in due edifici. A seguito di una violenta tempesta, però, uno dei due edifici aveva subito gravi danni, il tetto divelto, i muri dove si erano aperte profonde crepe, la struttura non più agibile né ristrutturabile ed era urgente costruire una nuova struttura. Grazie agli amici dell’OPAM le due aule sono state ricostruite. Padre Gabriel allora direttore del distretto scolastico diocesano di Soavina, ci raccontava dell’inaugurazione delle due aule del nuovo edificio: “85 bambini sono ora accolti nella nuova struttura solida e bella, gli alunni, i genitori, e tutto il villaggio, sono felici: questo nuovo edificio è il migliore del distretto scolastico, e darà più forza alle motivazioni per la scolarizzazione dei bambini. La scuola è frequentata ora da 173 bambini, 104 femmine e 69 maschi, ripartiti in cinque classi e speriamo che tutti gli alunni, anche quelli del vecchio edificio, possano presto essere accolti in aule degne di questo nome.” PRogEtto. Padre Gabriel è ora stato trasferito in una diocesi in Francia, e il suo successore nel distretto scolastico diocesano di Soavina, Padre theophile Ramaro, si rivolge di nuovo ai benefattori dell’OPAM per pregarli di continuare nel loro sostegno. C’è necessità di dotare di banchi le due nuove aule, inoltre anche 13 aule di altre 5 scuole del distretto di Soavina che ne hanno urgente bisogno. In totale si tratta quindi di 6 scuole con 15 aule, di cui 5 sono nuove, e 553 allievi che hanno oggi solo 60 banchi disponibili piuttosto malridotti. Il contributo richiesto è di 5.000 € per la costruzione e il trasporto da Antsirabe di 150 banchi doppi, sono una parte di quelli necessari ma rappresentano un inizio e un segno importante per i bambini delle scuole, al quale Padre Theophile confida di poter dar seguito con l’aiuto di altri donatori: “Nella certezza che gli amici dell’OPAM vorranno continuare a sostenere la scuola che hanno fatto nascere e contribuire anche a migliorare altre scuole dove tanti bambini poveri vivono e studiano, ringraziamo tutti in anticipo per quanto ci aiuterete a realizzare.”


Progetto 2143

Sostegno alla scuola “Les Agnelets”

Camerun

Luogo: Essos (Yaoundé) Scuola: materna e primaria Tipologia: arredi scolastici, libri, stipendio insegnanti Beneficiari diretti: 146 bambini e 8 insegnanti Partner locale: Les Agnelets de Saint Victor Contributo richiesto: € 6.640

ContEsto. Pur in un contesto di stabilità politica, l’economia camerunense è poco sviluppata e la popolazione è in massima parte dedita a un’agricoltura di sussistenza. Con un tasso di disoccupazione elevato e di sottooccupazione del 75% il Paese resta al 150° posto nel mondo per indice di povertà. Per quanto riguarda l’istruzione, a fronte di un alto tasso di iscrizione alle scuole, solo il 57% dei bambini iscritti termina il ciclo primario e il 33% frequenta la scuola secondaria, il numero di analfabeti nel Paese resta perciò ancora elevato, soprattutto tra le donne. L’evasione e l’elevato abbandono scolastico dipendono da mancanza di strutture scolastiche, carenza di insegnanti qualificati e povertà delle famiglie, che devono contribuire a integrare il salario degli insegnanti e provvedere all’acquisto del materiale scolastico e dei libri, nonostante che sulla carta l’istruzione primaria dovrebbe essere obbligatoria e gratuita. Sono nate così molte scuole private, dov’è garantita un’istruzione di migliore qualità, ma che, in gran parte, sono accessibili solo alle classi più alte della popolazione. PRogEtto. Lo scorso anno l’OPAM ha contribuito all’ampliamento del complesso scolastico bilingue ”Les Agnelets de Saint Victor” con la costruzione di 4 nuove aule e dei servizi igienici. La scuola, materna e primaria, sorge a Essos, quartiere della periferia di Yaoundè sorto alla fine degli anni ‘80 in una zona paludosa e priva di infrastrutture, a causa del rapido inurbamento dovuto al progressivo spopolamento delle zone rurali e alla forte immigrazione dai Paesi vicini. Soltanto il 20% degli edifici di Essos è costruito in materiale duraturo, la sua popolazione, 5.000 abitanti in continuo aumento, è composta per la metà da giovani di età inferiore ai 18 anni, le 4 scuole primarie pubbliche hanno classi di oltre 100 alunni e non c’è una scuola materna pubblica. Molti dei bambini di Essos, appartengono a famiglie fragili, spesso mono parentali, e finiscono così con l’ingrossare le fila di quelli che vivono in strada, in condizioni di estrema marginalità sociale e facile preda della malavita (furti, prostituzione, sfruttamento…). Per rispondere al crescente bisogno educativo, nel 2012 Madame Victorine Wakelak, dopo 40 anni trascorsi a servizio dell’educazione dei piccoli, prima insegnante e poi direttrice nella scuola pubblica, aveva voluto continuare il suo impegno fondando a Essos “Les Agnelets de Saint Victor”, complesso scolastico bilingue che ha scuole materna e primaria riconosciute dal Ministero dell'Educazione. La scuola è frequentata da 146 alunni e vi lavorano 8 insegnanti (7 donne e un uomo), ma le stime sono di arrivare a 180 alunni. Responsabile dei progetti della scuola è georges Bissiongol, amico dell’OPAM che ci chiede di proseguire il progetto per arredare le nuove aule (30 banchi, 6 scrivanie, sedie, armadi, bacheche) e di contribuire parzialmente a sostenere i costi per l’acquisto di 480 libri di testo e per pagare un anno di stipendio degli insegnanti. Il costo totale del progetto è di 9.742 €, il contributo locale delle famiglie e della scuola stessa è di 3.102 €, per cui il contributo richiesto all’OPAM è di 6.640 €. Un titolo di studio bilingue è molto importante per assicurare un futuro inserimento, sia scolastico che occupazionale, su tutto il territorio del Camerun, Paese per il 78% francofono e per il 22% anglofono, e “Les Agnelets” è l’unica scuola bilingue materna e primaria della zona. Siamo certi, che gli amici dell’OPAM, consapevoli dell’importanza dell’educazione per il loro sviluppo sociale, sapranno aderire alla richiesta dei bambini e delle famiglie povere di Essos.

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Progetto 2144

Istruzione per 200 piccoli profughi

Libano

Luogo: Naameh Scuola: istruzione informale Tipologia: materiale scolastico e stipendio insegnante Beneficiari: 200 bambini Partner locale: ONG Annas Linnas Contributo richiesto: € 7.000

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E’ venuto a trovarci Padre Abdo Raad, un sacerdote libanese amico di vecchia data dell’OPAM, noto per il suo impegno in molteplici iniziative di carattere umanitario, sociale ed educativo per la popolazione locale e le tante migliaia di rifugiati in fuga dalle guerre. Dall’incontro è nato un nuovo progetto OPAM in territori così tormentati e dilaniati, crocevia degli interessi contrapposti degli Stati vicini e dei potenti del mondo. Speriamo vivamente che gli amici dell’OPAM possano dare il loro sostegno anche a quest’opera così importante. ContEsto. Il Libano, un Paese di soli 4,4 milioni di abitanti, ospita da tempo sul suo territorio milioni di profughi, soprattutto palestinesi e siriani in fuga dalle guerre e dagli orrori che affliggono i loro Paesi. Pur essendo il più piccolo Stato confinante con la Siria, il Libano ospita il maggior numero di rifugiati siriani: oltre 1,5 milioni. Secondo il Rapporto UNHCR del 2015, in Libano una persona su quattro è un esule siriano. Ci sono circa 500 mila ragazzi siriani in età scolare, cioè quasi il 30% in più del numero degli studenti libanesi. La loro scolarizzazione è uno sforzo che, nonostante gli aiuti internazionali, il piccolo Libano non può affrontare. Nel Paese, il settore dell’istruzione, già in crisi per il basso livello di investimenti, le scarse strutture, la mancanza di insegnanti qualificati, ha visto aumentare i problemi sotto la pressione dell'afflusso dei rifugiati: per oltre 200 mila ragazzi siriani non c’è posto nella scuola pubblica libanese e questi piccoli vivono nelle strade chiedendo l’elemosina o trascorrono le giornate nelle discariche alla ricerca di qualcosa di utile da usare o rivendere. Fra gli organismi governativi e non che operano a sostegno dei rifugiati c’è anche “Annas Linnas”, un’associazione fondata da Padre Abdo Raad nel 2000 e attiva in tutto il Libano, opera in molti settori a sostegno delle famiglie dei rifugiati (distribuzione di beni di prima necessità, finanziamento per ricerche di lavoro e accesso alle cure, formazione, patrocini legali), promuovendo l’educazione e l’integrazione dei bambini nelle scuole, la coesione sociale e lo spirito di solidarietà tra comunità locali e rifugiati. PRogEtto. Durante un recente incontro Padre Raad ha condiviso con noi le sue preoccupazioni: “Abbiamo bisogno di voi per una realtà che ci sta particolarmente a cuore. Si tratta di Naameh, un insediamento a 15 km. da Beirut, in cui vivono 15.000 libanesi e 10.000 rifugiati siriani. Qui, nel 2015, Elie Fadel, un anziano insegnante libanese, ha fondato la “Maison de Charité”, un centro educativo per i bambini delle famiglie rifugiate siriane che non riescono ad accedere alle scuole libanesi, con l’obiettivo, tra gli altri, di favorirne l’integrazione nella comunità locale. Il centro accoglie bambini e personale senza distinzione di nazionalità o confessione religiosa e attualmente ospita 200 bambini siriani di età compresa tra 3 e 14 anni. La scuola non ha sostegni pubblici e gli insegnanti sono di fatto dei volontari che non ricevono un vero salario. I programmi però sono quelli ministeriali e qui i bambini ricevono un’educazione di qualità e ottengono un diploma che consentirà loro di proseguire gli studi, appena possibile, in Libano o in Siria o dovunque dovessero spostarsi. I costi per il suo funzionamento (stipendio personale, scuolabus, materiale didattico, utenze e affitto, materiale di consumo) sono di circa 87.500 € l’anno. I genitori contribuiscono come possono e Annas Linnas copre in parte le spese, ma le risorse non sono sufficienti. Ci rivolgiamo a voi, amici dell’OPAM, perché possiate farvi carico dei costi del materiale scolastico e del compenso annuo di almeno uno dei 12 insegnanti anch’essi in gran parte profughi. Ci aiuterete così a togliere dalla strada questi bambini, a dare loro un’educazione e le basi del loro futuro in attesa che una Pace duratura consenta loro di far ritorno nell’amata terra.”


Progetto 2145

Rep. Dem. del Congo

Completiamo la scuola “Jean de la joie”

Luogo: Kisungu-Mbemba Scuola: secondaria professionale Tipologia: edilizia scolastica Beneficiari diretti: 120 alunni Partner locale: CEMES

Contributo richiesto: € 13.600

Per sostenere questo progetto seguite le indicazioni nella retro copertina su come fare una donazione. Se il progetto scelto è già stato finanziato la vostra offerta sarà attribuita ad un altro non ancora coperto.

PRogEtto. La scuola, una volta terminata, avrà 6 aule, servizi igienici, locali per lo staff insegnante. E’ articolata su tre sezioni: commercialeinformatica, sartoria, elettronica. Costruite le prime 3 aule e i servizi igienici e avviata la scuola, il progetto deve ora entrare nella seconda fase con la costruzione delle altre 3 aule e di locali per lo staff. Nelle sue relazioni all’OPAM sull’andamento dei lavori della prima fase, gauthier nlandu, attuale direttore del CEMES, ci racconta quante difficoltà e ritardi si sono incontrati, e, nonostante tutto, come la comunità locale sia determinata a continuare e completare la costruzione: “Verso la fine dello scorso anno, una delle più gravi inondazioni mai avute nella regione con piogge torrenziali ha fortemente ritardato i lavori perché lo stato delle strade non consentiva il trasporto dei materiali a Kisungu. Nonostante le difficoltà, con l’aiuto e gli sforzi di tutta la comunità, siamo riusciti a completare la costruzione delle prime 3 aule previste e, rispondendo alle pressanti richieste dei genitori di iniziare al più presto le attività, l'istituto tecnico professionale “Jean de la Joie” ha potuto aprire i battenti nell’ottobre 2016, accogliendo i suoi primi 30 alunni nel ciclo di orientamento. Ora è urgente passare alla seconda fase del progetto e costruire le ultime 3 aule. Chiediamo per questo agli amici dell’OPAM di non abbandonarci adesso e di aiutarci a completare la costruzione della scuola. Il costo previsto è di 20.250 €, il contributo locale è di 6.650 € ripartito tra il CEMES e la comunità locale (costo manodopera, mattoni, legname, trasporto materiali) per cui chiediamo un contributo di 13.600 € per completare il finanziamento del progetto. Potremo così insieme accompagnare concretamente le buone intenzioni, la volontà e gli sforzi dei genitori e dei ragazzi affinché, malgrado le sofferenze e la grande povertà, essi possano continuare a nutrire le speranze e la fiducia in una vita migliore che il progetto della nuova scuola ha suscitato in loro.”

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C ontEsto . Kisungu-Mbemba è un villaggio caro all’OPAM. Ce lo ha fatto conoscere e amare Padre Jean-Marie Mbungu, sacerdote Passionista nostro caro amico e fondatore del CEMES, una piccola associazione per lo sviluppo del Mayombe. P. Jean oggi continua a vegliare dal Cielo sulla terra tanto amata e sui suoi figli. A Kisungu l’OPAM aveva contribuito alla ristrutturazione della scuola primaria e gli inizi dello scorso anno aveva avviato la costruzione delle prime tre aule di una scuola secondaria ad indirizzo tecnico intitolata a Padre Jean. La scuola si chiama “Jean de la Joie", appellativo con il quale tutti erano soliti chiamare Padre Jean per il suo sorriso che non si spegneva neppure davanti alle tante difficoltà. L’istituto tecnico professionale “Jean de la Joie” è ormai una realtà: una scuola secondaria di qualità in linea con i programmi governativi, aperta a tutti i giovani con un diploma di scuola primaria, che possono oggi proseguire gli studi senza i costi di trasferimento.

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Filo diretto

Testimonianze di gratitudine che ci giungono dai responsabili dei progetti realizzati e che ci aiutano a capire che insieme si può contribuire realmente a rendere migliore il nostro mondo e a far rifiorire la speranza.

Insegnanti ...a scuola Gamboma, Rep. del Congo

Prog. 2120/2017

Cari amici, vi scrivo per ringraziarvi per il vostro aiuto che ci ha permesso di realizzare un corso di formazione per migliorare le capacità psicopedagogiche dei nostri maestri e le competenze gestionali dei direttori e del personale amministrativo delle nostre scuole primarie. Come sapete gran parte delle scuole pubbliche in Congo sono date in gestione alla chiesa cattolica che deve provvedere non solo al loro funzionamento ma anche alla formazione e all’aggiornamento del personale. Il seminario che abbiamo realizzato, della durata di 5 giorni, si è svolto a Gamboma dal 3 al 7 agosto. E’ stato condotto da 8 relatori ed ha visto la partecipazione di 80 iscritti. Ciascuno degli 8 moduli in cui era articolato il programma prevedeva: una lezione in aula, presentazione di casi concreti sulla tematica trattata; lavoro di gruppo. Modulo comune per il personale docente e amministrativo 1) L’etica della scuola cattolica e approfondimento dei testi di riferimento della Chiesa e delle indicazioni della Conferenza Episcopale della Rep. del Congo sull’educazione . Moduli per Docenti e Direttori didattici 1) Ruolo dell’insegnante 2) Obiettivi didattici e pedagogici nella preparazione del Piano Formativo per la classe. 3) Modalità di preparazione della scheda pedagogica individuale per ciascun alunno. 4) Sistema di valutazione per obiettivi 5) Redazione dei verbali di consiglio docenti Moduli per Direttori didattici e personale amministrativo 1) Legislazione relativa alla scuola nella Rep. del Congo. 2) Linee guida previste dalla legge per la redazione dei bilanci consuntivi e preventivi della scuola. I partecipanti sono rimasti molto soddisfatti e si sono lasciati coinvolgere con entusiasmo nei lavori di gruppo. A conclusione dei lavori ho invitato i partecipanti a fare buon uso degli insegnamenti ricevuti affidando alla Vergine Maria tutto il lavoro che ci attende perché sia Lei, la cui vita è la vera pedagogia, ad accompagnarci nel nostro servizio educativo. Per questo tutti noi vi ringraziamo di cuore. Ciascuno di voi possa trovare qui la nostra gratitudine. Mons. Urbain Ngassongo Vescovo di Gamboma

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Nasso, Burkina Faso

L’ostello rinasce dal fango

Prog. 2099/2016

Cari Amici dell’OPAM, vi invio i più sentiti ringraziamenti per l’aiuto finanziario che ci avete concesso per la riparazione dei dormitori dell’ostello del Centro per la Promozione Femminile. I lavori sono stati effettuati durante le vacanze natalizie, e al rientro le ragazze sono state molto felici di trovare le loro camere ben sistemate. Nel villaggio di Nasso, nel sud-ovest del Burkina Faso, ha sede il nostro Centro che è frequentato da 65 giovani, delle quali 45 provenienti da villaggi molto distanti sono ospiti dell’ ostello. Come spiegato nel progetto, l’ostello è stato danneggiato da una inondazione all’inizio dell’anno scolastico e con alcuni aiuti della comunità locale siamo riusciti a riparare le emergenze. Restavano da ristrutturare i dormitori e grazie a voi, cari benefattori, siamo riusciti a renderli agibili. L’estrema povertà che regna in queste zone rende il nostro Centro una meta ambita per tante giovani e le iscrizioni aumentano di anno in anno, ma le nostre possibilità sono veramente poche per cui ogni goccia di solidarietà che riceviamo è per noi una importante base dalla quale partire. Qui le giovani, oltre agli studi primari, ricevono una formazione professionale che aprirà loro le porte di una vita migliore. Oltre ai miei ringraziamenti, vi trasmetto anche quelli delle ragazze che possono contare solo sulla generosità di persone dal cuore grande per realizzare i loro sogni. Che il Signore possa ricompensare i vostri sforzi con l’abbondanza delle Sue Grazie. Fraternamente, Sr. Candida Guillén

Ishozi, Tanzania

Aule e dormitori arredati Prog. 2109/2016

Cari benefattori e amici, eccomi ad aggiornarvi sul progetto 2109. Come sapete la nostra scuolaostello “Sacred Hearth English Medium Primary School” si trova a Ishozi e accoglie non solo i bambini del luogo ma anche alcuni da villaggi lontani, di differenti religioni e varie tribù. La scuola ha un ottimo profilo accademico, è la prima nel nostro distretto, la seconda nella regione e la nona nell’intera nazione. Abbiamo lavorato molto per la costruzione e la sistemazione della scuola. E’ grazie anche all’OPAM che la scuola è stata costruita. Ora, sempre grazie a voi, siamo riusciti ad arredare alcune aule e parte dell’ostello con l’acquisto di 50 sedie, 32 letti, 20 banchi e 8 tavoli. A nome dello staff della scuola, delle famiglie e dei nostri allievi desidero ringraziarvi infinitamente per quello che avete fatto per noi. P. Jovitus Mwijage

Cochabamba, Bolivia

“Scuola luogo di Speranza” Prog. 2127/2017

Cari amici e benefattori, mi rivolgo a voi per ringraziarvi per averci permesso di realizzare il nostro progetto: “Scuola luogo dl speranza”. La nostra scuola ha ora un sostegno per pagare l’insegnante/psicologo che aiuta gli studenti con difficoltà di apprendimento legata a difficoltà familiari. Nella nostra città l’indice di violenza domestica è molto alto e sono tanti i bambini che soffrono per questo. Vedono le loro madri e i loro fratelli maltrattati e tutto questo pesa notevolmente sullo sviluppo e sul loro rendimento scolastico. Il vostro aiuto è stato un grande dono di Dio: gli studenti hanno cominciato a studiare più serenamente, si sentono più sicuri e le famiglie, in particolare le madri, si sentono sostenute e riescono ad aiutare i loro figli a superare tante difficoltà. Per gli insegnanti e gli studenti la gioia è stata grande nel ricevere materiale didattico e sussidi che facilitano l’apprendimento e il loro sviluppo integrale. Erano felici e continuavano a chiedere: “tutto questo è per noi?” e poi volevano sapere chi fosse I’OPAM. Erano molto emozionati, ma non meno degli insegnanti, che oggi, con nuovi libri e materiali diversi, potranno migliorare la qualità del loro apprendimento. Dal nostro cuore, a nome dell’unità educativa “Madre della Divina Provvidenza”, grazie! Che Dio benedica ciascuno di voi. Un abbraccio affettuoso. Suor Luciane Furlan


Pisa: Note solidali

Tam tam

ra da tempo che se ne parlava nel Gruppo OPAM di Pisa durante le riunioni che, nel terzo venerdì del mese, si tengono presso i locali della parrocchia di S.Stefano extra moenia; spiritualità e concretezza sono le due facce della stessa medaglia cosicché i tempi del raccoglimento possano ispirare nuove azioni ed eventi e l’organizzazione di questi porta a sperimentare una fratellanza spirituale con i destinatari lontani dei nostri progetti. Se ne parlava e sembrava che l’idea non potesse concretizzarsi, per problemi di ogni tipo che di volta in volta imponevano un rinvio. Ma finalmente ci siamo: domenica 15 Ottobre alle 21 tutti gli appassionati sono stati invitati ad un Concerto d’organo nella storica chiesa di Santa Caterina. Ha accolto la richiesta di suonare per noi il sontuoso organo della chiesa un talento pisano, Pietro Consoloni, che a dispetto della giovanissima età, appena 24 anni, ha al suo attivo una già lunga attività di organista, concertista e direttore di ensamble specializzati in musica antica, sacra e profana. Per questa occasione sono stati scelti due autori quasi contemporanei, vissuti a cavallo tra il ‘600 e il ‘700, l’uno noto anche al più distratto uomo della strada, Johann Sebastian Bach; l’altro molto meno noto, ma non per questo meno importante, Dietrich Buxteude. E gli appassionati hanno risposto: anche se apparivano un po’ dispersi nella grande chiesa pisana, oltre un centinaio di persone sono intervenute per la musica e per sostenere l’OPAM. Dopo un saluto del parroco di S.Stefano, don Carlo Campitoti, assistente spirituale del Gruppo OPAM di Pisa, la coordinatrice Maria Iacona Carbone ha ripercorso brevemente la storia del gruppo negli ultimi sei anni, da quando cioè la scomparsa in rapida successione di quattro soci protagonisti delle vicende dell’associazione nella città di Pisa, invece di spegnere la fiammella della solidarietà, la ravvivava in una nuova stagione. Ecco quindi affrontato e portato a termine un grande progetto di ricostruzione della scuola “Saint Kisito” a Loto, in Rep Dem. Del Congo, con la dedica di tre aule, la biblioteca e il refettorio ai soci defunti: don Valdo Dolfi, Sergio Pellegrini, Loredana Bomba e Jone Duminuco. Adesso il Gruppo è impegnato nel sostenere il progetto “La scuola in rosa” che intende promuovere la scolarizzazione delle ragazze laddove le disparità di genere sono molto più accentuate e più devastanti di quanto si possa vedere dalle nostre parti; è quindi per questo progetto che a tutti i presenti al concerto viene richiesto un generoso contributo. Preceduti da brevi e incisive didascalie del maestro organista, a beneficio dei meno esperti di musica tedesca del XVIII secolo, si snodano in successione i brani scelti dei due autori: preludi, fughe, toccate e due corali sacre selezionate nell’enorme repertorio di Bach; e poco più di un’ora di musica eseguita con perizia e intensità emozionante vola via in un attimo. Mentre la chiesa si svuota, si tirano le somme: la cortese disponibilità del maestro Consoloni e quella di quanti hanno risposto al nostro appello di provare a sposare il piacere dell’ascolto con la gioia del donare ha raggiunto il suo scopo. Al progetto della “Scuola in rosa” aggiungiamo anche il ricavato di questa bellissima serata, senza con questo sentirci appagati: occorre pensare già a come proseguire il nostro cammino per l’alfabetizzazione nel mondo. Umberto Penco

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Lo scrigno dei sogni

Mercatino solidale

e andiamo a leggere la definizione che della parola “sogno” viene data sui dizionari, troveremo il termine ricondotto all’attività mentale che si svolge durante il sonno o, in senso figurato, a un’illusione, al vagheggiamento di cose irrealizzabili. In realtà il sognare può essere percepito in senso molto più positivo, come molla per cercare di modificare una realtà nella quale non ci riconosciamo, come legittima aspirazione a fare di più e meglio. Qui all’OPAM questa accezione della parola sogno ben la conosciamo: la nostra associazione non esisterebbe e non sarebbe mai esistita se 45 anni fa Don Carlo non avesse sognato di riuscire ad aiutare gli ultimi dando loro una possibilità di riscatto tramite l’istruzione. Proprio in omaggio alla forza dei sogni abbiamo deciso di chiamare “Lo scrigno dei sogni” un mercatino che abbiamo allestito nella sede dell’OPAM, dove vengono offerti in vendita oggetti di diversa natura e provenienza che ci sono pervenuti in dono dai missionari che collaborano con noi. Sono il segno della riconoscenza che i nostri fratelli hanno voluto manifestarci per aver condiviso le loro speranze, per averli aiutati a realizzare quei progetti a lungo vagheggiati che grazie al loro impegno e alla generosità di voi benefattori hanno potuto trasformarsi in realtà vive e operanti. Il nostro mercatino è un mondo variopinto e in miniatura, dove convivono in armonia manufatti che sono espressioni genuine di popoli geograficamente e culturalmente distanti. Un esempio per tutti sono i presepi: quelli realizzati in Africa, raccontano il mistero della Natività con stilizzate, ieratiche statue lignee monocromatiche, nel solco di una tradizione scultorea antichissima ma sempre intrinsecamente contemporanea, mentre quelli del Centro America sono popolati da coloratissime statuette in ceramica, che trovano nella fusione tra forma e colore l’espressione di una vitalità e di una gioia di vivere insopprimibili. Culture a confronto anche nelle splendide sete indiane e nei batik africani, nei ricami, nei pellami lavorati e negli altri tanti manufatti che danno vita al nostro mercatino, implementato anche dagli oggetti che sono stati donati all’OPAM da alcuni amici dell’associazione, che hanno voluto contribuire ad accrescere questo piccolo “tesoretto” con la speranza che il ricavato delle vendite possa servire a coronare qualche altro sogno. Intanto uno ne è stato realizzato: quello di dare forma e visibilità attraverso una moltitudine di oggetti disparati a quella “concordia discors” che si realizza quando tra beneficati e benefattori non c’è più una ragionieristica contabilità di dare e avere, ma la circolarità dell’amore e della solidarietà fraterna. E possibile visitare lo scrigno dei sogni il lunedì, mercoledì e giovedì dalle 10 alle 17 presso la sede dell’OPAM in via Pietro Cossa 41. Per concordare una visita in orari e giorni diversi vi invitiamo a contattarci telefonicamente: saremo lieti di aver l’occasione di incontrarvi e di scambiare con voi sogni e speranze, idee e progetti per contribuire a costruire insieme un mondo migliore per tutti.

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17 0 2 e l a t a Santo N Santo Natale di un Anno L’augurio o v o u N o ren e di un se stri cari o v i a e i a vo mensa im e in d u it Con grat artini, M o ld A n o D arano M a iñ u q r a Don Jess M ’OPAM ll e d f f a t s e lo

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